Direttore CHRISTOPHER FRANKLIN, Regia ITALO NUNZIATA
Coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza,Fondazione Teatro Comunale di Modena,Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Sociale di Rovigo
Novara, 15 Gennaio 2025. Prende il via con la maestosa opera di Giuseppe Verdi, Otello, la Stagione 2025 del Teatro Coccia di Novara, che come divenuto ormai consuetudine a partire dal 2022 inaugura in occasione delle festività del Santo Patrono cittadino, San Gaudenzio. Al via dunque Venerdì 24 Gennaio alle 20.30 con replica Domenica 26 alle 16 con il capolavoro verdiano che manca dalla programmazione del teatro novarese dal 2007, L’opera è diretta dal Maestro statunitense Christopher Franklin, al debutto nella direzione del titolo verdiano, che torna a Novara dopo il successo nella direzione di Il Barbiere di Siviglia del 2023, con la regia di Italo Nunziata. Altre firme eccellenti, quella dei costumi ad opera di Artemio Cabassi che il pubblico novarese ricorderà senz’altro per Tosca e Madama Butterflye delle scene a cura di Domenico Franchi già autore delle scene di Il Trovatore nel 2023, luci di Fiammetta Baldiserri, riprese da Ivan Pastrovicchio. Nel cast spiccano artisti del calibro di Roberto Aronica nel ruolo di Otello, Angelo Veccia è Jago, Desdemona è Iwona Sobotka, al suo debutto nel ruolo in Italia, Cassio è interpretato da Oronzo D’Urso, Roderigo è Andrea Galli, Lodovico anch’egli al debutto è Shi Zong, Montano Lorenzo Liberali, Un araldo Eugenio Maria Degiacomi, Emilia Nikolina Janevska. In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana con l’aggiunta della Banda di Palcoscenico, Coro del Teatro Municipale Piacenza, Maestro del coro Corrado Casati. Coro Voci Bianche Teatro Municipale Piacenza, diretto dal Maestro Giorgio Ubaldi. L’opera vanta la prestigiosa coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Sociale di Rovigo. Racconta l’opera il regista Italo Nunziata “La gelosia è una prigione nella quale l’individuo si rinchiude a volte da solo o a volte sospinto da qualcuno o qualcosa. Finisce comunque per entrarci di sua spontanea volontà, per chiudere la porta dall’interno e gettarne via la chiave al di là delle sbarre. La gelosia che piega le gambe, che toglie il sonno, arrovella i pensieri, la gelosia che avvelena l’intelligenza con interrogativi, sospetti, paure. La gelosia come una stanza chiusa dalla quale è possibile solo uscirne con l’annientamento totale della causa di questa lacerante ossessione. Uno spazio chiuso, fatto di pareti di rame ossidate dal mare o dal passare del tempo. Una sorta di spazio prigione che, pur aprendosi verso l’esterno, ha sempre del di fuori una visione non naturale o oleografica, ma straniante e suggestiva. Uno spazio che si muove, si fraziona, si chiude, si riapre senza soluzione di continuità. Uno spazio mentale anche, che apre o chiude l’immagine o il pensiero, mette in primo piano o allontana come in un campo lungo cinematografico le persone, le situazioni, i pensieri. Uno spazio che, nei momenti più forti e claustrofobici dei propri pensieri, come un vero e proprio diaframma in fotografia, sembra chiudersi solo sulla realtà mentale del protagonista tanto da sfocare, sfigurare o aberrare per momenti che sembrano senza tempo le fattezze della realtà circostante.Tragedia di tutti i tempi e di tutte le epoche, ambientata anche per i costumi e gli oggetti negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, quasi ad evidenziarne, laddove possibile, la natura di “dramma borghese” dello svolgersi dell’azione e del sentimento. Una società ed un periodo storico che non ha più cotte di ferro o armature, ma corazze ben precise fatte di particolari tagli degli abiti, di rituali e forme ineludibili di vivere sociale, di appartenenza per nascita da un mondo dove chi viene dal di fuori, pur avendo guadagnato con forza la sua esistenza e posizione in questa società adeguandosi perfettamente alle sue leggi sociali, sarà visto e ne rimarrà sempre come “estraneo e straniero”. Il titolo inaugurale della Stagione si avvale della sponsorizzazione di Comoli Ferrari, che per il terzo anno consecutivo sostiene l’apertura del cartellone d’opera del Teatro Coccia. “Aprire la stagione del Teatro Coccia è diventata per noi una prestigiosa consuetudine, di cui ringraziamo il teatro stesso - dichiara Paolo Ferrari - ‘La prima’, a ridosso delle festività del Santo Patrono, è un’opportunità unica per i nostri concittadini di godere degli appuntamenti proposti, sempre di grande pregio. Un’occasione per esaltare la nostra novaresità e le eccellenze del territorio. Come impresa sentiamo la responsabilità di contribuire alla cura della nostra città, a partire dalla cultura”. L’opera è stata preceduta da numerosi momenti introduttivi molto seguiti. Letto al Broletto con il gruppo di lettura Letto a Letto che ha abbinato al capolavoro verdiano il romanzo Follia di Patrick McGrath, Parliamo di Opera tra Amici con l’approfondimento a cura di Alessandro Mormile con l’Associazione Amici del Teatro Coccia, l’Operitivo - sold out - in collaborazione con Alchemiae Luca Mendozza. Prossimo appuntamento su Sipario Virtuale Sabato 18 Gennaio alle 14, quando per Opera allo Specchio Pier Ancoraincontrerà la stilista Kloida, che firma gli abiti delle prime delle opere per la Direttrice Corinne Baroni (che diventeranno poi una mostra allestita nel foyer a fine 2025) e con la quale introdurranno e daranno dei suggerimenti relativi al dresscode della produzione: rosso e nero. Al giornalista e scrittore Giorgio Appolonia è stato affidato il compito, oltre che di redigere i testi introduttivi ai libretti, di raffigurare le Opere in calendario con delle immagini originali, frutto del suo estro creativo e della collaborazione con la nipote Margherita: con Otello prende il via anche la raccolta di queste pubblicazioni che fanno da copertina al libretto e sono le immagini ufficiali del titolo. Biglietti dai 32,00 ai 62,00 euro, online e presso la biglietteria del Teatro. Il titolo shakesperiano tornerà nella Stagione contaminAzioni 2024/2025: Sabato 5 e Domenica 6 Aprile con Otello, di precise parole si vive con Lella Costa. La Stagione 2025 del Teatro Coccia è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Comune di Novara, Fondazione Banca Popolare di Novara, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT, DeAgostini, Mirato SPA, Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Novara Dance Experience.