Nuova produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novarain collaborazione con Associazione Teatro Popolare di Sordevolo
Sordevolo, 29 Maggio 2024. Venerdì 5, Sabato 6, Venerdì 12 e Sabato 13 Luglio alle 21, dopo il successo dell’edizione 2023, che aveva registrato 1.300 presenze in due giorni, un nuovo grande allestimento del Teatro Coccia di Novara per vivere l'opera sotto le stelle. Un rinnovato sodalizio che nasce in sinergia con il Comune di Sordevolo e l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo. Nel luogo che ospita da oltre 500 anni La Passione, in scena AIDA di Giuseppe Verdi, progetto che si avvale del patrocinio del Ministero del Turismo, che ne ha riconosciuto il valore di trasportare l’opera oltre i propri confini e della Regione Piemonte. La regia è una conferma, quella che porta la firma di Alberto Jona, direzione d'orchestra affidata a Marco Alibrando, scene di Matteo Capobianco che lavora in sinergia con il visual designer Luca Attilii, e con l’immaginario di teatro d’ombre a cura di Controluce Teatro d’Ombre; Ivan Pastrovicchio e lo stesso Jona al disegno luci. Costumi firmati da Silvia Lumes. In buca Orchestra Filarmonica Italiana. Confermata anche la presenza imponente del coro Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate, guidato dal Maestro Alberto Sala. Tra le novità di questa edizione la presenza prestigiosa del danzatore e coreografo Ahmad Joudeh - che incontrerà il pubblico a Novara Martedì 25 Giugno al Teatro Coccia in un evento in collaborazione con la Fondazione Circolo dei Lettori - e la collaborazione con il Museo Egizio di Torino che festeggia nel 2024 i 200 anni dalla fondazione e che ha messo a disposizione consulenze scientifiche e materiali. Due i cast previsti per le quattro recite, in cui si uniscono voci esperte del repertorio verdiano, con artisti in ascesa nel panorama internazionale. Nel ruolo di Aida Mary Elizabeth Williams (5 e 12 Luglio) e Serena Farnocchia (6 e 13 Luglio), Radamès è interpretato da Gabriele Mangione (5 e12 Luglio) e da Jason Kim (6 e 13 Luglio),Amneris è interpretata da Gosha Kowalinska (5 e 13 luglio) e Veronica Simeoni (6 e 12 Luglio), Amonasro è Gustavo Castillo, Ramfis Stefano Paradiso, il Re d'Egitto Luca Park, una sacerdotessa Elena Malakhovskaya (allieva Accademia AMO), un messaggero Davide Lando. In scena le grandi masse di Aida fanno dell’opera un evento di partecipazione e comunità. L’opera diventa rito, portando in scena centinaia di figuranti dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, che affiancheranno i coristi della Schola Cantorum San Gregorio Magno. La collaborazione con l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo prende vita anche grazie ai volontari del territorio che lavoreranno come maestranze insieme ai professionisti del Teatro Coccia di Novara negli allestimenti, nella sartoria e per le scene. Soddisfazione a conclusione della passata edizione da parte di tutti i protagonisti, primo tra tutti il Sindaco di Sordevolo, Alberto Monticone che aveva dichiarato: "Sono felicissimo del successo di queste serate. Di come il Teatro Coccia si sia amalgamato con la nostra comunità e di come il lavoro di tanti mesi abbia dato il risultato che tutti ci auguravamo. Questo dimostra che la strada è quella giusta e che sarà naturale proseguire con questa collaborazione anche per il futuro". Così Stefano Rubin Pedrazzo, Presidente dell'Associazione Teatro Popolare di Sordevolo "L’emozione provata alla prima nell’Anfiteatro di Sordevolo con una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni è stata grandissima, credo sia stata una scelta vincente iniziare questa collaborazione con il Teatro Coccia di Novara unendo queste due realtà piemontesi con l’intento di raggiungere risultati importanti negli anni a seguire. L'associazione è onorata di questa iniziativa propedeutica alla prossima edizione della nostra nobile tradizione". A conclusione Corinne Baroni, Direttore del Teatro Coccia di Novara "A Sordevolo ho trovato un luogo e una comunità capaci di fare vera innovazione in un posto legato profondamente alla più antica delle tradizioni. È cosa oltremodo rara. Voglio ringraziare di cuore il Sindaco di Sordevolo e il Presidente dell'Associazione Teatro Popolare, con i quali è stato da subito sufficiente un "patto cavalleresco" per capire che il progetto avrebbe visto la luce e sarebbe andato in porto. E non solo. Sarebbe cresciuto. Un ringraziamento poi di cuore alla città di Sordevolo che ci ha accolti con spirito di condivisione e iniziativa. A questo aggiungo l'immediato interesse di tante istituzioni del territorio che hanno immediatamente sposato l'iniziativa, supportandola anche economicamente. Ancora un pensiero di gratitudine va ad Alberto Jona (e a suo padre Emilio) che non solo ha colto immediatamente lo spirito del progetto, ma ne è stato in prima persona sostenitore e promotore". Racconta così il progetto registico Alberto Jona “Opera, che Passione! il progetto ideato nel 2023 dalla Fondazione Teatro Coccia di Novara si propone di trasformare l'Arena di Sordevolo in uno spazio operistico che intersechi il melodramma con la messinscena della sacra rappresentazione che da secoli anima il paese di Sordevolo. Il progetto ha una valenza unica: legarsi al territorio e alla gente di Sordevolo e reinventare ogni volta quel gesto teatrale antico che vede nelle sacre rappresentazioni il coinvolgimento e l'agire dell'intera popolazione del paese. Questo è lo spirito che ha animato la messinscena di Nabucco nel 2023 e animerà egualmente Aida nel 2024.Questo connubio unico stimola a cercare una strategia di regia che leghi l'opera al contesto e luogo in cui si realizza. E per Aida c'è una suggestione che ha dell'incredibile, che ha un nome e cognome: Ernesto Schiaparelli, sommo egittologo che diresse dal 1894 alla morte nel 1928 il Museo Egizio di Torino, nato a Occhieppo Inferiore, cioè a 3 chilometri da Sordevolo, nel 1856. Questo legame fa riaffiorare in modo prepotente tutta una serie di elementi che si intersecano con le ragioni della commissione dell'opera a Verdi e con il racconto di Auguste Mariette, egittologo di fama a sua volta, che fornì il soggetto di Aida. Egittomania, esotismo ma anche colonialismo a cui il biellese offrì figure di spicco che percorsero negli stessi anni e in modi assai diversi il continente africano, come Giuseppe Corona, anche lui di Occhieppo Inferiore, e Pietro Antonio Gariazzo. Aida dunque abiterà una sorta di Wunderkammer tardo-ottocentesca, fatta di reperti, statue, sarcofaghi e papiri pronti per essere “trasportati” verso l'Europa. Uno spazio reale che si apre, come in un viaggio onirico, alla visione ottocentesca di un Egitto mitico, popolato da ombre e fantasmi - grazie alla collaborazione con la Compagnia Controluce Teatro d'Ombre - da visioni immaginifiche - grazie al lavoro di Luca Attilii, visual designer - che troveranno nella macchina scenica inventata da Matteo Capobianco la ragione del loro accadere.Da una parte quindi un Ottocento che canta di amore e morte e che esercita potere e violenza, e dall'altra lo spirito dell'Oriente, misterioso e inafferrabile, interpretato dal danzatore e coreografo Ahmad Joudeh, siriano di nascita e naturalizzato olandese, che meglio di ogni altro, per la sua incredibile storia personale, può rappresentare questo cuore palpitante di un Oriente che si specchia e si relaziona con l'Occidente.Infine grazie alla preziosa collaborazione con il Museo Egizio di Torino, che festeggia quest'anno i suoi 200 anni e che ha messo a disposizione consulenze scientifiche e materiali, la messinscena di Aida rende omaggio alla tomba di Nefertari scoperta da Schiaparelli nel 1904, per cui cadono quest'anni i 120 anni dal ritrovamento, e che stabilisce un immaginario filo rosso con la tomba scoperta da Mariette che fu il germe primigenio di Aida. La travolgente musica di Verdi, fatta di intimismo, lirismo, tensione incandescente e sfarzo sonoro, ci guida in questo intrico di percorsi in cui il tardo Ottocento fa da cornice e contesto alla vicenda, preservando il nucleo del dramma amoroso in cui Aida, Radames, Amneris e Amonasro, divisi tra desiderio e potere, amore e dovere, agiranno avvolti da un immaginario esotico completamente inventato da Verdi, stupefacente e affascinante”. Il progetto Sordevolo, L’Opera che Passione! è patrocinato da Ministero del Turismo e Comune di Sordevolo, Si avvale del sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Lauretana, del contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte e Città di Novara. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione di Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, Museo Egizio di Torino, Lanificio di Sordevolo, Fondazione Biellezza e StopOver. I biglietti dai 20,00 ai 25,00 euro sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro Coccia e online e sul sito e nei punti vendita TicketOne. In caso di maltempo l’opera si svolgerà in forma semiscenica presso il Teatro Coccia di Novara.