CINQUE DOMANDE AL CELEBRE VIOLINISTA UTO UGHI

Il celebre violinista lombardo sarà al Conservatorio di Novara (Sala Olivieri) il 29 e 30 Ottobre dalle ore 11,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle 17,00 per una Masterclass di alto perfezionamento in Violino per i giovani musicisti del Conservatorio di Novara

L'incontro è realizzato con il contributo di Fondazione Venesio Ente Filantropico, che collabora attivamente con la Fondazione Uto Ughi per i giovani musicisti italiani. 

Nato a Busto Arsizio nel 1944, da Bruno, avvocato e da Maria Miana, Uto Ughi, figura di primo livello nella concertistica internazionale, in occasione della sua venuta a Novara il 29 e 30 Ottobre p.v. come già citato nel titolo, ha concesso, in esclusiva, al Gazzettino di Novara, un' intervista, che si è risolta  in una piacevolissima chiacchierata. 

Uto Ughi è una persona affabilissima, disponibile e di una modestia, (virtù ovviamente dei grandi n.d.r.) che lascia stupiti, considerando il livello raggiunto in ambito musicale internazionale dell’interlocutore. 

  • G.d.N. - Lei ha dichiarato: «L’Italia non fa nulla per avvicinare i giovani alla musica» 

  • U.U.) In realtà, non ho detto proprio così; ho detto che la musica dovrebbe entrare maggiormente in ambito giovanile, a cominciare dalle scuole, dove oggi si insegna musica solo per due ore settimanali. Probabilmente con una presenza maggiore di questa disciplina già a livello giovanile, si potrebbe incentivare qualche giovane di talento alla professione di musicista.

  • G.d.N. Lei, Maestro, ha detto: “In provincia si creano le cose più genuine” (si riferisce alla grande vitalità che ha trovato collaborando con i fratelli Natascia e Ivan Chiarlo e la loro bella Associazione Arturo Toscanini?)

    • U.U.)    Non mi riferisco solo a questo, anche se devo dire che questa associazione sta proponendo un percorso artistico di qualità. Voglio dire che nelle piccole/medie città risulta più facile il fiorire di realtà che si avvicinano alla musica; in Italia ci sono più Conservatori che artisti, ma questo non è un male: le strutture ci sono, ora bisogna riempirle di giovani artisti. Bisogna, ritornando al discorso della scuola, instillare il seme musicale nei più giovani, dove l’apprendimento è più facile e spontaneo.

    • G.d.N) I suoi inizi musicali a soli 6/7 anni; dovrebbe essere quella l’età più consona per avvicinarsi alla musica e all’arte in genere?


    • U.U.)    Credo proprio di si. Io iniziai proprio verso i sei anni, in età scolare, lo studio della musica e del violino presso la Scuola di musica "Giovanni Battista Pergolesi" a Varese, sotto la guida di Ariodante Coggi.

    • Purtroppo, al giorno d’oggi, lo studio della musica e delle arti in genere arriva troppo tardi, e quel che si fa sono solo un paio d’ore la settimana. Questo penalizza rispetto ad altre materie anche se i Conservatori, in genere, conservatorio hanno i cosiddetti corsi pre accademici, finalizzati a dare agli allievi la formazione adatta per iscriversi poi ai corsi per i due diplomi. Sono divisi in tre livelli: il primo livello (A) dura tre anni, il secondo livello (B) due e il terzo (C) nuovamente tre (possono variare). Terminare il primo equivale circa a chiudere il terzo anno del vecchio ordinamento, il secondo a quello che era il quinto anno e l’ultimo all’ottavo anno. Questo nel caso riguardino uno strumento. Va considerato che per iscriversi ai diplomi di I e II livello il conservatorio richiede ai futuri studenti diploma di scuola secondaria di primo grado. 

    • Come tutte le facoltà quindi non è possibile iscriversi prima di avere almeno diciotto anni, ‘età in cui si consegue l’esame di maturità. Un discorso diverso vale per i pre-accademici. Per qualche conservatorio il limite d’età superiore per iscriversi è fissato proprio ai diciotto anni

  • G.d.NCosa e come è cambiato, se è cambiato, il suo approccio con il pubblico, dopo la tragedia del Covid 19?

     U.U. Il Covid è stata una tragedia trasversale, nel senso che ha coplito duramente sia le persone che le istituzioni, nel mio caso, musicali e teatrali. Mi ricordo i teatri e i Conservatori, le sale di musica e le arene completamente deserte, senza possibilità, soprattutto all’inizio, di guardare con un minimo di speranza al futuro. Poi, ringraziando il cielo, la cosa si è mitigata anche se non definitivamente debellata, Nel mio caso, il ritorno davanti al mio pubblico è stata una liberazione, un ritorno felice alla normalità. Del resto, per noi musicisti o per gli attori in genere, senza pubblico ……. 

    G.d.N. Maestro, per finire. I suoi programmi a medio termine

    U.U.)  Intanto a fine mese vengo a Novara, una città che conosco per il suo splendido Teatro Coccia e il Conservatorio intitolato al grande Guido Cantelli. Poi, in verità, vado dove mi chiamano, mi piace girare, in compagnia del mio Stradivari. 

    Con il piacere di rivedere a fine Ottobre il Maestro Uto Ughi al Conservatorio Guido Cantelli di Novara, finisce questa chiacchierata con il grande violinista. Ci pare di poter dire che l’idea di questa Masterclass e dei suoi sostenitori effettivi (Fondazione Venesio EF e Fondazione Uto Ughi n.d.r.) sinergia è finalizzata a incoraggiare i giovani talenti e a salvaguardare il grande patrimonio artistico e culturale del territorio, in particolare quello piemontese, una missione che accomuna le due Fondazioni. Grazie a questa proficua collaborazione, non solo i partecipanti avranno l’opportunità di crescere artisticamente sotto la guida del Maestro Uto Ughi, ma tutta la Masterclass sarà aperta anche al pubblico. Inoltre, il miglior musicista che parteciperà alla Masterclass, riceverà una borsa di studio intitolata a “Fondazione Venesio EF”, che gli permetterà di proseguire il suo percorso presso l’Accademia Perosi di Biella, sotto la guida del Maestro Pavel Berman.